Municipio di Viganello

Commissione Piano Regolatore

Rapporto

 

Introduzione. 1

Scopo.. 1

Metodologia.. 2

Visione per una Viganello di domani 2

Qualità di vita.. 2

Capacità finanziaria e strutturale. 3

Traffico.. 3

Rapporto con la regione. 4

Nuova proposta qualificante. 4

Altre misure puntuali 6

Conclusioni 6

 

Introduzione

La commissione Piano Regolatore è stata chiamata dal Municipio nell'ottobre del 2000. Sin dalle prime sedute vi sono state divergenze di vedute che non permettono la stesura di un rapporto unico all'attenzione del mandante; inoltre visto il carattere consultivo di questo tipo di commissioni è inopportuno forzare pareri unanimi: meglio fornire un ventaglio di indicazioni tra le quali il Municipio possa dapprima orientarsi e poi decidere.

Ciò che invece ha unito tutti i membri è il tipo di contenuto che si vuole dare con il rapporto finale, ossia non una elencazione tecnica ma piuttosto una traccia che, nel momento in cui fosse fissata, sarebbe poi oggetto di implementazione da parte di altri organi (UTC, pianificatori, …).

Scopo

Il PR vigente risale al 1989: dopo oltre un decennio appare opportuna una verifica. Questa viene operata a due livelli, che rispecchiano pure gli scopi astratti e concreti di questo scritto:

Metodologia

Il PR, fissando obiettivi propri e traducendoli in un quadro normativo, fissa opportunità e vincoli per il diritto di proprietà e per l'uso della stessa. Si crea un rapporto cittadino-autorità che deve rispettare i seguenti punti:

L'ultimo aspetto è fondamentale, in quanto presuppone un nesso causale ad eventuali modifiche di PR: si è in presenza di una situazione quadro in cui i cittadini si muovono nel lungo periodo; ad esempio sarebbe erroneo utilizzare il PR come strumento di politica economica diretto concedendo più spazi al settore edile in periodi di raffreddamento congiunturale; meglio offrire invece una situazione il più possibile stabile in cui anche il principio di uguaglianza sarebbe meglio rispettato: non si devono creare "epoche" o "terreni" particolari avvantaggiati arbitrariamente senza un filo conduttore. Questa premessa non compromette in alcun modo la voglia di cambiare, purché sia giustificata e necessaria nel riguardo degli scopi.

Visione per una Viganello di domani

Le considerazioni che seguono sono permeate tutte dal concetto di equilibrio. Anche il fattore metodologico sopra menzionato è riconducibile ad un equilibrio tra le esigenze private e quelle pubbliche.

La posizione di Viganello nel contesto dell'agglomerato di Lugano non è favorevole: i grandi assi di comunicazione si trovano all'estremo opposto della città (autostrada e ferrovia) e le attività economiche del terziario finanziario e del turismo praticamente non interessano allo stato attuale il Comune. Viganello ha un ruolo residenziale. Forzare altri ruoli con il solo strumento pianificatorio non può essere sufficiente. Ciononostante la ricerca di sane proporzioni tra le varie componenti (residenza/attività commerciali, residenza primaria/secondaria, …) va ancorata nel PR.

La problematica delle residenze secondarie non verrà più trattata essendo oggetto di un rapporto di una commissione speciale. Per quanto riguarda lo stimolo alle attività commerciali si potrebbe sostituire in certe zone il concetto di spazi minimi residenziali con quello di spazi minimi per scopo commerciale. Negli ultimi spazi post-industriali sarebbe bello veder sorgere un centro come ad esempio il centro della Valle a Mendrisio, ove spazi di vendita fanno da cornice ad una piazza, occasione di incontri e fruibile per manifestazioni.

Queste prime riflessioni esposte evidenziano dunque che il nostro territorio necessita e merita una pianificazione su misura: solo puntando sulla differenziazione nella direzione della qualità insediativa il Comune può sopravvivere controbilanciando i suoi handicap.

Qualità di vita

Qualità di vita: un enunciato semplice nella dizione ma di difficile realizzazione, rimane senz'altro l'obiettivo primario del PR. Ovviamente questo termine viene accettato facilmente a livello di collettivo tranne poi scoprirsi singolo proprietario limitato nelle proprie azioni. L'interesse pubblico va marcato chiaramente, con indirizzi inderogabili. Tra questi, ricordiamo i seguenti: 

Si tratta dell'equilibrio tra l'uomo e il suo ambiente, trovando una giusta armonia. Lo spazio, una risorsa limitata, non va sprecato ma organizzato al meglio.

Un esempio che ha fatto molto discutere è l'arredo a verde/abitabile dei tetti. In questo il Comune aveva dato un segnale di originalità e stimolato i proprietari al recupero del verde. Sono misure onerose per la costruzione, ma la qualità quasi sempre va pagata. Una alternativa qualora spazi esigui o norme di sicurezza vanificassero la realizzazione di questi tetti potrebbe essere l'obbligo di installare pannelli solari o altri sistemi di sfruttamento di energia.

Sempre per garantire che chi costruisce nel nostro Comune non si lasci ingannare dal miraggio della speculazione facile potrebbero essere inserite nuove norme concernenti standard di risparmio energetico e rispetto ambientale minimi. Edifici ben isolati sono senz'altro più costosi al momento dell'edificazione, ma sono più freschi d'estate e consumano meno l'inverno. L'impiego di materiali prodotti nel rispetto per l'ambiente e/o facilmente smaltibili al momento dell'abbattimento sono altri aspetti da curare in ottica ecologica. Anche l'edilizia può dare il suo contributo alla lotta all'inquinamento.

Capacità finanziaria e strutturale

Soprattutto in assenza di una nuova chiave di perequazione o altre riorganizzazioni di flussi finanziari, occorre avere riguardo, nella stesura del PR, della propria capacità finanziaria. È inutile progettare castelli se poi non ci si può permetterli. Alcuni aspetti da ritenere:

Traffico

Deve essere difesa la mobilità del traffico, sia pubblico che privato. La fluidità va garantita ad entrambi senza discriminazioni.

Cruciale è l'interpretazione a livello locale degli importanti cambiamenti che interverranno in seguito alle tappe di realizzazione del PTL con riferimento esplicito alla galleria del Vedeggio (1/2 omega). La strada lungo il fiume può essere una soluzione se orchestrata con i comuni confinanti, in particolare il suo prolungamento verso sud. Una sua esecuzione parziale sarebbe inutile. A titolo transitorio o definitivo va trovato un alleggerimento della rotonda in conseguenza di un presumibile aumento del traffico su via delle Scuole intenzionato a svoltare verso monte. Una possibile soluzione sarebbe una nuova rotonda, anche se solo su tre strade. Un altro alleggerimento opportuno è la rotonda sul fiume in sostituzione dell'impianto semaforico sul ponte della Madonnetta, il quale come più volte osservato crea un tappo artificiale e pernicioso all'entrata in città.

Altri aspetti della mobilità nei quali il Comune non sarebbe pioniere ma potrebbe ugualmente impegnarsi sono la creazione di piste ciclabili (spostarsi in bicicletta è ecologico e sportivo, inoltre dal punto di vista turistico sarebbe un'offerta che attualmente è debole nel luganese) e il (dibattuto) progetto VEL, del quale è prevista l'estensione a livello cantonale, sempre che non vi siano oneri finanziari supplementari per il Comune e sia comprovata la validità del progetto.

La disponibilità di parcheggi è uno dei punti forti dello Standort Viganello. Ciò va mantenuto. Dato che però la logica di lungo periodo è che ogni stabile abbia un numero proporzionato di stalli (compresi gli stabili pubblici), non appare coerente appoggiare un autosilo in prossimità dell'ospedale, verosimilmente chiamato a generare traffico parassitario per supplire a carenze di posteggio della Città. Se fosse il caso si impone un equo indennizzo in cambio.

Rapporto con la regione

Un Comune può raccogliere le sfide al meglio sfruttando la sua autonomia territoriale, cogliendo tutti i margini di manovra per differenziarsi da quelli viciniori: in questa epoca di globalizzazione e di fusionismo non si può dimenticare che la leva migliore per raggiungere l'efficienza è la concorrenza, non da ultimo tra enti locali medesimi. Va tenuto conto delle normative e degli studi concernenti aggregati più grandi (LPT, Piano Direttore, COTAL eccetera) come pure della pianificazione nei Comuni della regione ma non nel senso limitativo, ossia appiattirsi e omogeneizzarsi bensì nel senso costruttivo, dunque inserendo la propria originalità in un disegno regionale.

Nuova proposta qualificante

Tenuto conto degli aspetti sopra esposti, delle esperienze passate e della probabile evoluzione socioeconomica futura, bisogna ora decidere se occorrono correttivi all'impostazione di base del PR vigente. La risposta è affermativa. La concretizzazione del PR in vigore vedrebbe Viganello trasformarsi in una distesa di palazzine a carattere residenziale intensivo e conseguentemente destinate a redditi modesti. Confrontato con un numero di abitanti ben superiore a quello attuale con un reddito pro capite ancora più modesto di quello già basso nel raffronto intercomunale, al Comune non rimarrebbe che abolire e ridimensionare servizi, rispettivamente abbassarne la qualità. È questo che si vuole, un quartiere superpopoloso avviato matematicamente al degrado? La risposta non può che essere negativa. La qualità deve venire prima della quantità, anzi è giunto il momento di riconoscere che per il nostro territorio questi due concetti sono in antitesi. Anche in passato le opportunità concesse all'edilizia si sono poi rivelate basi per scempi edilizi, un esempio sopra tutti: la casa alta ove si trova la Posta. Ancora alcune riflessioni:

Per tutti questi motivi si propone:

Nuovo concetto di pianificazione nella parte piana:

  1. lungo i principali assi viari l'edificazione è permessa come attualmente, eventualmente 7 piani ma con indici più restrittivi;
  2. per il resto l'edificazione viene limitata al massimo a 4 piani con indici che privilegino ampi spazi verdi;

Figura 1

L'obiettivo è quello di separare dalle grandi vie di scorrimento quartieri più spiccatamente residenziali, aperti e verdeggianti e di dimensione umana. Sono auspicabili grandi cortili arredati, spazi per giochi e simili. In questo modo si corona logicamente il discorso fin qui sostenuto: Viganello = luogo a vocazione residenziale con elevata qualità di vita.

Altre misure puntuali

  1. Valutare l'introduzione di linee d'arretramento a geometria variabile, ossia ammettere un minor arretramento da un lato se e solo se recuperabile con un maggior arretramento dall'altro lato nella misura di quanto concesso sul primo. Si tratta di favorire l'insediamento ottimale dell'edificazione nei mappali, con maggiori spazi verdi fruibili e posizionati in modo conveniente. Per le distanze tra privati la medesima possibilità previo accordo tra le parti. Non vanno in ogni caso dimenticati altri aspetti quali la tendenza all'allineamento nel lungo periodo e vincoli pianificatori quali ampliamento di strade o simili.
  2. È evidente che per molte vecchie edificazioni il numero di parcheggi è insufficiente rispetto alle esigenze d'oggigiorno. Con un certo realismo bisognerebbe concedere a titolo precario, senza alcuna edificazione aggiuntiva e garantita la sicurezza stradale la possibilità di parcheggio oltre la linea di arretramento. La superficie verde va compensata oppure il parcheggio stesso deve essere a dadi frammisti ad erba.
  3. Nuclei: la particolarità dei nuclei va preservata nella sua pienezza. Non si ammettono deroghe e/o ampliamenti di sorta che ne vanificherebbero il mantenimento. Le irregolarità e le simmetrie caratteristiche delle costruzioni originarie non sono intaccabili. Sarebbe invece auspicabile non richiedere la compensazione per la mancata esecuzione di parcheggi a chi esegue lavori nei nuclei: oggettivamente la preservazione stessa si trova in contrasto con la creazione di parcheggi, quindi la "penale" non dovrebbe essere dovuta.

Questo elenco non è esaustivo; si tratta concretamente alcuni aspetti sollevati durante l'esame della Commissione. In generale è da perseguire uno snellimento delle norme ove esse siano troppo complicate oppure quando non portano vantaggi alla comunità.

Per quanto concerne le deroghe, esse non vanno inserite. Correttivi a norme ingiuste o obsolete avvengono in occasione della presente revisione di PR. Nuove norme chiare e semplici non necessitano dell'arbitrio di nessuno. Quando una regola verosimilmente appare troppo rigida è su di essa che bisogna agire.

Conclusioni

Il rapporto si conclude coerentemente con gli scopi prefissati. Unitamente a riflessioni e considerazioni su aspetti effettivi del PR in vigore si è voluta impostare una visione per la Viganello di domani, per un Comune qualitativamente teso a migliorare. Ciò è possibile solo se esiste la volontà di sfruttare al meglio l'autonomia comunale con proposte che valorizzano la differenziazione territoriale mirata agli aspetti specifici locali. Questa volontà è presente per i firmatari. Quella che oggi può apparire una proposta in controtendenza è invece un'espressione della benefica concorrenza tra enti pubblici: un domani in considerazione dei risultati positivi sul nostro Comune altri potranno (dovranno?) andare nella medesima direzione.

Convinti di aver prestato al Municipio buone basi per le sue prossime decisioni, porgiamo i nostri migliori saluti.

Con stima.

 

Giordano Macchi / Giorgio Grandini