A partire dall'anno 2000, con la costituzione di una commissione speciale municipale di PR, sono cominciati i lavori di aggiornamento del Piano Regolatore 89. Dopo gli indirizzi scaturiti da tale commissione (due rapporti, uno di maggioranza e uno di minoranza), il Municipio, il Pianificatore, il Giurista e l'UTC hanno steso il nuovo PR, sottoponendolo al legislativo come ultima trattanda importante del quadriennio e, data l'avvenuta aggregazione del Comune con Lugano, come ultima trattanda di rilievo della storia politica di Viganello.
Il presente rapporto non è un
documento a sè stante,
ma prosegue coerentemente la linea impostata con il rapporto
all'attenzione del Municipio del maggio 2001. Altri documenti (tra i
quali le osservazioni al PR dell'ottobre 2002, il rapporto sulle
residenze secondarie del novembre 2000) completano l'impostazione e
l'approfondimento, e sono consultabili all'indirizzo http://homepage.sunrise.ch/mysunrise/giordano.macchi/
Sull'opportunità di compiere questo sforzo pianificatorio poco prima dell'aggregazione, si ricorda che il raggiungimento dell'obiettivo di terminare il PR entro questa legislatura è condiviso e auspicato dalle autorità cittadine. In effetti le linee guida dei lavori sono state l'armonizzazione pianificatoria e l'ammodernamento delle norme.
Nella maggior parte dei lavori commissionali ci si è ritrovati unanimi nel proporre determinate modifiche al messaggio municipale. Per alcuni punti sensibili, come già durante i lavori della commissione speciale di PR del Municipio, anche nella Commissione Edilizia si sono profilate differenti visioni pianificatorie. Per questo motivo nel proseguo del rapporto si esporrà una serie di varianti all'attenzione del plenum del Consiglio Comunale, che sarà chiamato a decidere con una visione più ampia delle problematiche.
L'avvenuta aggregazione in prima battuta rende preminente un criterio di armonizzazione rispetto alla differenziazione competitiva. Sarà opportuno ridiscutere gli obiettivi di fondo al momento di un'analisi globale del territorio della Nuova Lugano.
La prospettiva in cui si inquadrano le varianti che seguiranno è data dalle seguenti interpretazioni programmatiche del PR e delle NAPR:
Due misure sono proposte per recuperare e valorizzare questo
importante asse
naturale che taglia in due la pianura dove sorgono i quartieri
più popolosi
della Nuova Lugano. Queste sono condivise dalla maggioranza e vengono
qui riportate per completezza:
Esse mirano a migliorare la vivibilità, permettono ricuperare la risorsa naturale e paesaggistica fluviale, il suo potenziale turistico e di divenire un asse di comunicazione per pedoni, ciclisti e sportivi. Verrebbero idealmente connesse due importanti aree, quella di svago di Cornaredo (impianti sportivi, Cinema) con il polmone verde del Parco Ciani.Con la migliore coordinazione possibile grazie alla Nuova Lugano, questo progetto potrebbe realmente concretizzarsi in tempi ragionevoli. Viene lasciata, in attesa di valutazioni viarie di rango superiore, la possibilità di eseguire una ulteriore strada lungo il fiume, soluzione comunque non auspicata se non per forti cause di forza maggiore. Di strade ne abbiamo già molte, una bella passeggiata lungo il fiume da nord a sud della città sarebbe invece un unicum.
La minoranza della CE propone di mantenere la proposta municipale di quel comparto e di rinunciare a inserire un senso unico e una nuova bretella tra il Nucleo e la Salita Viarno. La situazione esistente non indica in alcun modo questa necessità, potendo il limitato traffico muoversi agevolmente nei due sensi. Un "anello" a senso unico frammenterebbe un quartiere residenziale e tranquillo con un traffico di attraversamento obbligato. La pedonale che una volta era della Lugano-Cadro-Dino verrebbe inutilmente sacrificata senza un motivo evidente e con costi non giustificati per l'ente pubblico.
Mantenere la dicitura "[...] per un massimo di X piani abitabili". Alcuni sostengono a ragione che la pianificazione viene data dalle altezze e dagli indici. Non si contesta questo punto. Ma la dicitura che esplicita il numero di piani abitabili per ogni zona è tutt'altro che superflua. Innanzi tutto permette anche ai non addetti ai lavori di comprendere chiaramente le possibilità edificatorie-abitative delle varie zone. Mette al riparo dalla esasperata ricerca di espedienti e trucchi per riuscire a edificare un piano in più per ogni zona, con una semplicità e schiettezza visibile da chiunque. Se tale dicitura fosse superflua, non fa danno lasciarla. Se non fosse superflua, allora è importante lasciarla.
Si difende la proposta municipale. Essa da un lato si armonizza in
modo
scalare con i PR dei Comuni adiacenti, dall'altro si pronuncia in modo
marcato,
rispetto al PR vigente, per una maggiore edificazione della collina.
Andare
oltre comincia ad essere qualificabile come "stravolgere" gli intenti
del PR rimasto in vigore per oltre un decennio. Per la collina, gli
indici
proposti dalla maggioranza della CE combinati con l'abrogazione del
numero di
piani abitabili limitati a 2 (vedi sezione precedente), permetterebbero
di fatto
una costante edificazione abitabile di 3 piani, ossia un R3
"cammuffato"
in una zona denominata R2. (Si ricordi anche il bonus per terreni
scoscesi,
presenti in gran numero sulla nostra collina). L'onestà
programmatica del
nostro PR non può essere messa in discussione, quindi le due
fondamentali
proposte municipali (indici R2 e numero di piani chiaramente stabilito)
sono da
mantenere.
Togliere il bonus "aumento delle altezze [...] per un massimo di m 10". Uno degli obiettivi perseguiti e raggiunti con questa revisione di PR, se non il più importante, è stata l'armonizzazione con i Comuni vicini. Questa deroga appare in forte contrasto con tale volontà. Già di per se non appare pienamente giustificato dare dei bonus a dei terreni "solo perché sono grandi", ma questo bonus di altezza in particolare è veramente inopportuno, disarmonico e stravolgerebbe arbitrariamente la struttura altrimenti omogenea delle altezze. Anche la parità di trattamento con mappali in situazione analoga, ma semplicemente più piccoli, è discutibile. Per questi motivi si propone lo stralcio.
Identico all'attuale articolo 61 NAPR in vigore, salvo paragrafi 4 e
5.
Valgono le seguenti limitazioni per le residenze secondarie, per zona e numero di locali, riferite alla quantità delle unità abitative:
Nr. locali | Zona pianura | Zona collinare R2 e RT2 |
1 -1 1/2 | 15% al massimo del numero di unità
abitative |
10% al massimo del numero di unità abitative |
2 - 4 1/2 | 15% al massimo del numero di unità abitative | 10% al massimo del numero di unità abitative |
5 e oltre | 15% al massimo del numero di unità abitative | 10% al massimo del numero di unità abitative |
"Deve essere garantita la migliore fluidità al traffico sia pubblico che privato. Agli incroci stradali un impianto semaforico entra in linea di conto esclusivamente se è comprovato che tecnicamente non sono possibili altre soluzioni, avuto riguardo della sicurezza e dei costi (ad esempio: precedenza, stop, rotonda, sottopassi, ...)"
Con questo articolo si vuole dare un segnale forte, che ancori come
norma di
PR l'obiettivo di un traffico fluido senza ostacoli artificiali. Meno
code, meno
inquinamento, arrivare prima alla meta meno stressati: tutti lo
vogliamo: una
volta ancoriamolo in un documento pianificatorio!!!
Per la Commissione Edilizia, il relatore
Dipl. Math. ETH, Lic. Sc. Econ.
Giordano Macchi