Viganello, dicembre 2002

Egregio Sindaco,

Stimati Municipali,

Vi sottoponiamo la seguente

 INTERPELLANZA

Stiamo per arrivare al bivio, presto con la consultazione popolare sapremo se la maggioranza dei cittadini è per un Comune di Viganello che deve continuare ad esistere oppure se diventerà un quartiere di un Comune più grande. Tutti o quasi abbiamo messo un grande impegno, dopo aver maturato convinzioni personali, per promuovere le nostre idee, nel normale confronto democratico e anche chi con metodi aggressivi, nell'ombra. In ogni modo, tra 6 giorni sapremo. La presente interpellanza è condizionale al risultato delle votazione consultiva.

Variante 1: Viganello rimane Comune autonomo

Questo scenario non dovrà essere letto come decisione isolazionista. Semplicemente significherà che la maggioranza ha valutato che la situazione esistente è così soddisfacente da non meritare cambiamenti radicali. Sicuramente anche chi sostiene il NO più che convinto al progetto "grande Lugano", sa che Viganello non può prescindere da Lugano (neppure il Ticino può). Dobbiamo prevenire che l'eventuale NO comprometta gli importanti buoni rapporti con la città. A nostro avviso un responso negativo delle urne dovrà essere letto come l'invito da un lato a continuare con il Comune esistente, dall'altro a rafforzare e migliorare le collaborazioni con i Comuni dell'area urbana. In sintesi il Comune continuerà ad esitere ma dovrà sviluppare un forte senso di appartenenza all'agglomerato urbano. Per concretizzare questa visione si propone al Municipio di istituire la

Commissione di Coordinamento Urbano

Scopo della CCU sarebbe quello di:

  1. Istituzionalizzare il contatto con la Città di Lugano
  2. Individuare tutti gli aspetti di carattere sovracomunale, che interessano il polo urbano
  3. Proporre metodi di lavoro per risolvere tali aspetti
  4. Trovare soluzioni concrete alle questioni di interesse del polo urbano

In questo modello di organizzazione istituzionale, tale commissione è speculare alle commissioni di quartiere. Se da un lato chi desidera una "grande Lugano" propone le commissioni di quartiere per gestire le problematiche locali, così nello scenario Comuni indipendenti si può immaginare la creazione di analoghi organismi che devono essere in stretto contatto. Si prevede inizialmente una commissione Municipale, quale estensione dell'esecutivo. Ad 3. giova sottolineare che tale commissione potrebbe proporre importanti riassetti istituzionali, quali la delega decisionale e finanziaria di competenze ad organismi regionali (modello friborghese e rispettiva Legge sulle agglomerazioni).

Commissioni di coordinamento urbano di A+B+C [Livello polo urbano]
Comune A[livello locale] Comune B Comune C

 

Comune fusionato (A+B+C) [polo urbano]
Commissione del quartiere A[livello locale] Commissione del quartiere B Commissione del quartiere C

 

Variante 2: Adesione popolare alla "grande Lugano"

Secondo le scadenze fissate, il termine per cominciare con la "grande Lugano" è tecnicamente molto vicino. Molte questioni pratiche, legislative, sono da gestire a breve termine. Si propone dunque una

Commissione di Coordinamento Urbano

dallo stesso nome ma da finalità operative limitate ad aiutare il Municipio a coordinare l'integrazione con il Comune di Lugano. Si pensi ad esempio, per restare all'ambito legislativo, alla preparazione della normativa sulle commissioni di quartiere (molto sentite durante la serata pubblica al NCS) o all'inserimento nei meccanismi elettorali di garanzie di rappresentanza locale.

Condivide il Municipio questa necessità per entrambi gli scenari?

Con i migliori saluti

 

Giordano Macchi

 

Dipl.Math. ETH, Lic.sc. econ.