Dipl. Math. ETHZ
Lic. sc. econ.
Giordano Macchi
Via Bottogno 7a
6962 Viganello
Municipio di Viganello
Via Sara Frontini 1
6962 Viganello
Viganello, 22 ottobre 2002
Osservazioni
Alla
proponenda revisione del PR 89 del Comune di Viganello
Ai sensi dell’articolo 32 LALPT. Il primo firmatario è
legittimato in quanto cittadino nonché membro del Consiglio
Comunale e della speciale Commissione revisione PR del Comune di
Viganello. Le osservazioni sono tempestive in quanto sottoposte entro
il 25 ottobre 2002 (pubblicazione FU 75/2002 del 17 settembre). Esse
seguono l’esplicito invito espresso durante la serata pubblica del 9
ottobre 2002.
Introduzione
Ho partecipato alla presentazione del 9 ottobre 2002 come Consigliere
Comunale e cittadino interessato a vedere in che misura il Municipio
abbia tenuto conto del ventaglio di proposte della speciale Commissione
PR, segnatamente del rapporto di minoranza. Non nascondo la mia
delusione nel vedere come l’aggiornamento del PR sia stato operato a
senso unico senza ritenere alcuna delle considerazioni di fondo del
rapporto di minoranza. I risultati sono a mio avviso perniciosi, e la
logica che li ha sostenuti particolarmente rinunciataria.
Il presente documento va integrato con il citato rapporto di minoranza,
che salvo avviso in senso contrario da parte del Municipio entro 14
giorni, data la sua natura per nulla confidenziale e il palese
interesse generale, mi riservo di rendere pubblico.
Innovazione invece di appiattimento
La costituzione della Confederazione Svizzera all’articolo 50, sezione
3, “Comuni”, recita:
1 L’autonomia comunale è garantita
nella misura prevista dal diritto cantonale.
L’autonomia comunale è uno dei pilastri della confederazione
elvetica. Ovviamente la Legge prevede che vi sia, anche a livello
pianificatorio, una certa coordinazione. Questo non vuol dire che si
debba rinunciare alla propria progettualità, inventiva e
capacità di rinnovamento, che devono essere i valori guida degli
amministratori comunali. Invece di approfondire la nuova visione
proposta dal rapporto di minoranza, si è scelta la via
dell’appiattimento, della banalizzazione. Una strategia di piena
armonizzazione con i Comuni viciniori come metodologia di lavoro,
significa che a Viganello non si potrà mai creare qualcosa di
nuovo, che non si oserà mai cambiare, ma solo copiare
pedissequamente i PR dei Comuni confinanti. È questo lo scopo
del Comune e della Legge? Sicuramente no. La conversione da quartiere
residenziale intensivo a quartiere residenziale di qualità non
è in disaccordo con il carattere urbano. Non si è
proposto di convertire mappali di Viganello in zona agricola: questo
sarebbe stato essere in dissintonia con la pianificazione cantonale.
Volere costruire abitazioni residenziali con molto verde invece di
case-alveari non stona sicuramente con norme di rango superiore.
Vi è poi una contraddizione di fondo che non mi spiego. Per gran
parte del territorio le norme pianificatorie sono teoriche in quanto
è già quasi tutto edificato. Dopo aver ripetuto fino alla
nausea che è fondamentale rinunciare all’R6 a favore dell’R7
perché è delitto disarmonico essere diversi dai vicini,
ecco che su un importantissimo terreno realmente da edificare (ex-Sabo)
viene proposto di edificare… R10!!!
Ciò sintetizza come il proponendo PR sia una “liberalizzazione
del cemento”, una concessione ulteriore a costruzioni con indici
maggiorati e maggiori altezze, una tappeto rosso alla densificazione.
Cui prodest?
Vi sono due principi anch’essi ancorati nella Legge di cui non ho
trovato accenno nella presentazione. L’articolo 24 della LPT al
capoverso 2 pronuncia:
2 il PR organizza e
disciplina le attività d’incidenza territoriale in funzione dei
bisogni di sviluppo per i prossimi 15 anni. Esso deve essere commisurato alla
capacità finanziaria del Comune.
Non ho visto studi sull’evoluzione demografica locale, regionale,
cantonale o nazionale che giustifichino le scelte di intensificare lo
sfruttamento edilizio.
Il secondo punto, la commisurazione alla capacità finanziaria in
senso lato, non può essere letto solo nella pianificazione delle
uscite per investimenti, ma anche nella struttura e capacità di
gettito che indirettamente la gestione del territorio implica.
(Ri)cito un passo di uno dei più grandi esperti di finanze
comunali [e sostenitore delle fusioni comunali] in Svizzera, il Prof.
Dafflon:
“It should nevertheless be recalled at this juncture that zoning and
land planning are two policy instruments that may actually serve to
select (wealthy) taxpayers or to limit the number of poverty-stricken
residents in a particular local jurisdiction. If a local authority
organises its territory in such a way as to offer a number of extensive
residential, or industrial, areas of land, it becomes attractive for
well-off individuals and business activities looking respectively for
housing and industrial estates (and/or location advantages).To put the
point sharply, through zoning and land planning a local authority can
select the kind and financial profile of the residents taxpayers that
it wants in order to implement its specific distributional choices.
This form of spatial income redistribution is possible because land is
an immovable asset. Note however that, properly speaking, zoning and
land planning are not part of the redistribution function. Rather, they
are two policy instruments for discriminating low-income residents -
firms as well as individuals - from upper-class circles.”[1]
Viganello ha la fortuna di avere una zona collinare che può
ospitare persone benestanti le quali per effetto della progressione
delle aliquote sono solidali e permettono di finanziare in buona parte
delle spese del Comune, mentre le zone a residenza intensiva della
pianura che numericamente alimentano la più parte della domanda
di servizi comunali, probabilmente hanno un substrato fiscale meno
interessante. La completa realizzazione delle possibilità
edificatorie in pianura a mio avviso romperebbe la leva della
solidarietà finanziaria tra pianura e collina. L’aumento di
moltiplicatore necessario per soddisfare il pareggio di bilancio
favorirebbe poi la fuga dei redditi più interessanti verso
comuni più tranquilli, meno densamente abitati e naturalmente
con moltiplicatore più interessante. Senza voler fare delle mie
esperienze personali una statistica significante, ho osservato amici e
conoscenti che dopo aver passata la gioventù a Viganello (dove
sono costati come allievi ecc.), appena hanno avuto posizioni con
redditi rilevanti, hanno lasciato il Comune per posti più belli
e dove oltretutto si pagano meno imposte.
Credo quindi che non sia possibile procedere all’aggiornamento del PR
senza analisi sullo sviluppo e sulle reali possibilità
finanziare legate ad esso.
Proposte
La procedura di aggiornamento è solo agli inizi: invito quindi
il Municipio ad un profondo ripensamento delle proprie scelte,
affinché il nuovo PR sia da ricordare per l’aumento della
qualità e non della quantità. Sia che si operi una
fusione comunale, sia nell’ipotesi di indipendenza, al Municipio
è data la possibilità di esprimere un segnale forte, una
volontà di cambiamento rispetto alle linee di sviluppo scelte in
passato. Voglio credere che si possa offrire alle prossime generazione
un Comune ancora migliore di quello di oggi, un Comune che possa venir
citato come esempio, un Comune dove la gente ha il piacere di abitare e
di venir ad abitare. Con il grigio appiattimento su una filosofia che
ha fatto il suo tempo, chi potrà scegliere Viganello piuttosto
che Pregassona o Cassarate?
Ripropongo quindi i contenuti del rapporto di minoranza.
Potendo esprimermi in questa lettera a livello completamente personale,
aggiorno un unico punto, riguardante la strada lungo il fiume.
Essa è prevista per scaricare il traffico causato della prima
metà della galleria Omega Vedeggio-Canobbio.
In questo caso si è operata una valutazione viaria,
decontestualizzata dalle sue conseguenze su importanti complessi
residenziali e per un’arteria naturale, il fiume Cassarate, che
potrebbe essere immensamente valorizzata invece di rischiare una fine
“interrata”.
Credo che lo smaltimento del traffico della galleria possa essere
assorbito da arterie esistenti, se rese fluide e adattate a un carico
maggiore. Per Viganello si tratterebbe di un aumento di pressione sulla
via delle Scuole. Per questo motivo ribadisco la necessità di
una rotonda all’incrocio via Pazzalino-Via delle Scuole: ciò per
scaricare la rotonda principale che attualmente è attrattore sia
da Via al Lido per chi vuole svoltare a sinistra su Via la Santa, sia
da Via delle Scuole per chi vuole voltare a sinistra su Via Pazzalino.
Con tale rotonda verrebbe a cadere l’attrattore da parte di Via delle
Scuole (che avrà maggior carico) e si salverebbe la rotonda
attuale da intasamenti da sovraccarico.
Stabilito che una nuova strada servirebbe solo a spostare il traffico
da una zona piuttosto che da un'altra, ecco che si apre un importante
possibilità di offrire una nuova visione del ruolo del fiume
Cassarate. Le sue rive potrebbero divenire un percorso
pedonale-naturalistico con ciclopiste, un cordone verde che colleghi il
Parco Ciani e la ristrutturata foce con il polmone sportivo dello
stadio e campi annessi.
A costo di cadere nel bucolico, credo sia bello immaginarsi che un
ragazzo possa andare ad un allenamento di calcio partendo da Viganello
in bicicletta e recarsi lungo un viale alberato lungo il fiume, al
sicuro da autoveicoli, fino allo stadio, oppure una mamma che, sempre
lungo questo cordone verde-fluviale, raggiunga con la sua carrozzina e
pupo annesso il Parco Ciani. Verrebbe data anche la soluzione alla
grave assenza di ciclopiste nel polo urbano, perlomeno per l’asse
nord-sud.
Nella piena sicurezza che il Municipio, l’Ufficio Tecnico e il
Pianificatore sappiamo cogliere gli aspetti positivi di queste
proposte, termino queste osservazioni.
Mi riservo di far valere i miei diritti nella continuazione della
procedura.
L’occasione mi è gradita per porgervi, stimati municipali, i
miei migliori saluti.
Dipl. Math. ETH, Lic. sc. econ.
Giordano Macchi
[1] AAVV. Local Public Finance in Europe, Balancing the budget and
controlling debt.Edward Elgar, 2002.