Municipio
di Viganello
Commissione
Piano Regolatore
Rapporto
Visione
per una Viganello di domani
Capacità
finanziaria e strutturale
La commissione Piano Regolatore è stata chiamata dal Municipio
nell'ottobre del 2000. Sin dalle prime sedute vi sono state divergenze di vedute
che non permettono la stesura di un rapporto unico all'attenzione del mandante;
inoltre visto il carattere consultivo di questo tipo di commissioni è
inopportuno forzare pareri unanimi: meglio fornire un ventaglio di indicazioni
tra le quali il Municipio possa dapprima orientarsi e poi decidere.
Ciò che invece ha unito tutti i membri è il tipo di contenuto che si
vuole dare con il rapporto finale, ossia non una elencazione tecnica ma
piuttosto una traccia che, nel momento in cui fosse fissata, sarebbe poi oggetto
di implementazione da parte di altri organi (UTC, pianificatori, …).
Il PR vigente risale al 1989: dopo oltre un decennio appare opportuna
una verifica. Questa viene operata a due livelli, che rispecchiano pure gli
scopi astratti e concreti di questo scritto:
Il PR, fissando obiettivi propri e traducendoli in un quadro normativo,
fissa opportunità e vincoli per il diritto di proprietà e per l'uso della
stessa. Si crea un rapporto cittadino-autorità che deve rispettare i seguenti
punti:
L'ultimo aspetto è fondamentale, in quanto presuppone un nesso causale
ad eventuali modifiche di PR: si è in presenza di una situazione quadro in cui
i cittadini si muovono nel lungo periodo; ad esempio sarebbe erroneo utilizzare
il PR come strumento di politica economica diretto concedendo più spazi al
settore edile in periodi di raffreddamento congiunturale; meglio offrire invece
una situazione il più possibile stabile in cui anche il principio di
uguaglianza sarebbe meglio rispettato: non si devono creare "epoche" o
"terreni" particolari avvantaggiati arbitrariamente senza un filo
conduttore. Questa premessa non compromette in alcun modo la voglia di cambiare,
purché sia giustificata e necessaria nel riguardo degli scopi.
Le considerazioni che seguono sono permeate tutte dal concetto di
equilibrio. Anche il fattore metodologico sopra menzionato è riconducibile ad
un equilibrio tra le esigenze private e quelle pubbliche.
La posizione di Viganello nel contesto dell'agglomerato di Lugano non è
favorevole: i grandi assi di comunicazione si trovano all'estremo opposto della
città (autostrada e ferrovia) e le attività economiche del terziario
finanziario e del turismo praticamente non interessano allo stato attuale il
Comune. Viganello ha un ruolo residenziale. Forzare altri ruoli con il solo
strumento pianificatorio non può essere sufficiente. Ciononostante la ricerca
di sane proporzioni tra le varie componenti (residenza/attività commerciali,
residenza primaria/secondaria, …) va ancorata nel PR.
La problematica delle residenze secondarie non verrà più trattata
essendo oggetto di un rapporto di una commissione speciale. Per quanto riguarda
lo stimolo alle attività commerciali si potrebbe sostituire in certe zone il
concetto di spazi minimi residenziali con quello di spazi minimi per scopo
commerciale. Negli ultimi spazi post-industriali sarebbe bello veder sorgere un
centro come ad esempio il centro della Valle a Mendrisio, ove spazi di vendita
fanno da cornice ad una piazza, occasione di incontri e fruibile per
manifestazioni.
Queste prime riflessioni esposte evidenziano dunque che il nostro
territorio necessita e merita una pianificazione su misura: solo puntando sulla
differenziazione nella direzione della qualità insediativa il Comune può
sopravvivere controbilanciando i suoi handicap.
Qualità di vita: un enunciato semplice nella dizione ma di difficile
realizzazione, rimane senz'altro l'obiettivo primario del PR. Ovviamente questo
termine viene accettato facilmente a livello di collettivo tranne poi scoprirsi
singolo proprietario limitato nelle proprie azioni. L'interesse pubblico va
marcato chiaramente, con indirizzi inderogabili. Tra questi, ricordiamo i
seguenti:
Si tratta dell'equilibrio tra l'uomo e il suo ambiente, trovando una
giusta armonia. Lo spazio, una risorsa limitata, non va sprecato ma organizzato
al meglio.
Un esempio che ha fatto molto discutere è l'arredo a verde/abitabile
dei tetti. In questo il Comune aveva dato un segnale di originalità e stimolato
i proprietari al recupero del verde. Sono misure onerose per la costruzione, ma
la qualità quasi sempre va pagata. Una alternativa qualora spazi esigui o norme
di sicurezza vanificassero la realizzazione di questi tetti potrebbe essere
l'obbligo di installare pannelli solari o altri sistemi di sfruttamento di
energia.
Sempre per garantire che chi costruisce nel nostro Comune non si lasci
ingannare dal miraggio della speculazione facile potrebbero essere inserite
nuove norme concernenti standard di risparmio energetico e rispetto ambientale
minimi. Edifici ben isolati sono senz'altro più costosi al momento
dell'edificazione, ma sono più freschi d'estate e consumano meno l'inverno.
L'impiego di materiali prodotti nel rispetto per l'ambiente e/o facilmente
smaltibili al momento dell'abbattimento sono altri aspetti da curare in ottica
ecologica. Anche l'edilizia può dare il suo contributo alla lotta
all'inquinamento.
Soprattutto in assenza di una nuova chiave di perequazione o altre
riorganizzazioni di flussi finanziari, occorre avere riguardo, nella stesura del
PR, della propria capacità finanziaria. È inutile progettare castelli se poi
non ci si può permetterli. Alcuni aspetti da ritenere:
Deve essere difesa la mobilità del traffico, sia pubblico che privato.
La fluidità va garantita ad entrambi senza discriminazioni.
Cruciale è l'interpretazione a livello locale degli importanti
cambiamenti che interverranno in seguito alle tappe di realizzazione del PTL con
riferimento esplicito alla galleria del Vedeggio (1/2 omega). La strada lungo il
fiume può essere una soluzione se orchestrata con i comuni confinanti, in
particolare il suo prolungamento verso sud. Una sua esecuzione parziale sarebbe
inutile. A titolo transitorio o definitivo va trovato un alleggerimento della
rotonda in conseguenza di un presumibile aumento del traffico su via delle
Scuole intenzionato a svoltare verso monte. Una possibile soluzione sarebbe una
nuova rotonda, anche se solo su tre strade. Un altro alleggerimento opportuno è
la rotonda sul fiume in sostituzione dell'impianto semaforico sul ponte della
Madonnetta, il quale come più volte osservato crea un tappo artificiale e
pernicioso all'entrata in città.
Altri aspetti della mobilità nei quali il Comune non sarebbe pioniere
ma potrebbe ugualmente impegnarsi sono la creazione di piste ciclabili
(spostarsi in bicicletta è ecologico e sportivo, inoltre dal punto di vista
turistico sarebbe un'offerta che attualmente è debole nel luganese) e il
(dibattuto) progetto VEL, del quale è prevista l'estensione a livello
cantonale, sempre che non vi siano oneri finanziari supplementari per il Comune
e sia comprovata la validità del progetto.
La disponibilità di parcheggi è uno dei punti forti dello Standort Viganello. Ciò va mantenuto. Dato che però la
logica di lungo periodo è che ogni stabile abbia un numero proporzionato di
stalli (compresi gli stabili pubblici), non appare coerente appoggiare un
autosilo in prossimità dell'ospedale, verosimilmente chiamato a generare
traffico parassitario per supplire a carenze di posteggio della Città. Se fosse
il caso si impone un equo indennizzo in cambio.
Un Comune può raccogliere le sfide al meglio sfruttando la sua
autonomia territoriale, cogliendo tutti i margini di manovra per differenziarsi
da quelli viciniori: in questa epoca di globalizzazione e di fusionismo non si
può dimenticare che la leva migliore per raggiungere l'efficienza è la
concorrenza, non da ultimo tra enti locali medesimi. Va tenuto conto delle
normative e degli studi concernenti aggregati più grandi (LPT, Piano Direttore,
COTAL eccetera) come pure della pianificazione nei Comuni della regione ma non
nel senso limitativo, ossia appiattirsi e omogeneizzarsi bensì nel senso
costruttivo, dunque inserendo la propria originalità in un disegno regionale.
Tenuto conto degli aspetti sopra esposti, delle esperienze passate e
della probabile evoluzione socioeconomica futura, bisogna ora decidere se
occorrono correttivi all'impostazione di base del PR vigente. La risposta è
affermativa. La concretizzazione del PR in vigore vedrebbe Viganello
trasformarsi in una distesa di palazzine a carattere residenziale intensivo e
conseguentemente destinate a redditi modesti. Confrontato con un numero di
abitanti ben superiore a quello attuale con un reddito pro capite ancora più
modesto di quello già basso nel raffronto intercomunale, al Comune non
rimarrebbe che abolire e ridimensionare servizi, rispettivamente abbassarne la
qualità. È questo che si vuole, un quartiere superpopoloso avviato
matematicamente al degrado? La risposta non può che essere negativa. La qualità
deve venire prima della quantità, anzi è giunto il momento di riconoscere che
per il nostro territorio questi due concetti sono in antitesi. Anche in passato
le opportunità concesse all'edilizia si sono poi rivelate basi per scempi
edilizi, un esempio sopra tutti: la casa alta ove si trova la Posta. Ancora
alcune riflessioni:
Per tutti questi motivi si propone:
Nuovo
concetto di pianificazione nella parte piana:
Figura
1
L'obiettivo è quello di separare dalle grandi vie di scorrimento
quartieri più spiccatamente residenziali, aperti e verdeggianti e di dimensione
umana. Sono auspicabili grandi cortili arredati, spazi per giochi e simili. In
questo modo si corona logicamente il discorso fin qui sostenuto: Viganello =
luogo a vocazione residenziale con elevata qualità di vita.
Questo elenco non è esaustivo; si tratta concretamente alcuni aspetti
sollevati durante l'esame della Commissione. In generale è da perseguire uno
snellimento delle norme ove esse siano troppo complicate oppure quando non
portano vantaggi alla comunità.
Per quanto concerne le deroghe, esse non vanno inserite. Correttivi a
norme ingiuste o obsolete avvengono in occasione della presente revisione di PR.
Nuove norme chiare e semplici non necessitano dell'arbitrio di nessuno. Quando
una regola verosimilmente appare troppo rigida è su di essa che bisogna agire.
Il rapporto si conclude coerentemente con gli scopi prefissati.
Unitamente a riflessioni e considerazioni su aspetti effettivi del PR in vigore
si è voluta impostare una visione per la Viganello di domani, per un Comune
qualitativamente teso a migliorare. Ciò è possibile solo se esiste la volontà
di sfruttare al meglio l'autonomia comunale con proposte che valorizzano la
differenziazione territoriale mirata agli aspetti specifici locali. Questa
volontà è presente per i firmatari. Quella che oggi può apparire una proposta
in controtendenza è invece un'espressione della benefica concorrenza tra enti
pubblici: un domani in considerazione dei risultati positivi sul nostro Comune
altri potranno (dovranno?) andare nella medesima direzione.
Convinti di aver prestato al Municipio buone basi per le sue prossime
decisioni, porgiamo i nostri migliori saluti.
Con stima.
Giordano
Macchi / Giorgio Grandini